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mercoledì 21 aprile 2010

La ripartizione delle spese per unità sfitte o non abitate in condominio

Spesso ci si sente avanzare la richiesta da parte dei condomini, di adeguare la ripartizione delle spese in maniera da privilegiare chi non abita o lascia l'unità immobiliare sfitta e non abitata all'interno di un condominio. Questo purtuttavia è ben lontano da quanto contemplato dal codice civile in materia di condominio e spazi comuni. Infatti, ogni proprietario e conduttore, è tenuto al versamento delle quote condominiali a copertura delle spese. Se una unità immobiliare un appartamento in condominio non è abitato e non è più affittato, le spese vanno comunque ripartite, nonostante quelle connesse alla conduzione, non siano riconducibili direttamente.
Questo è disposto dal codice civile.
Che cosa fare quindi?
Se si dispone di un appartamento non abitato perchè utilizzato per le vacanze o perchè non si hanno inqulini, l'unica cosa da fare è versare comunque le quote. In sede di assemblea poi, si può avanzare la richiesta per una differente ripartizione, da agire solo con l'unanimità assembleare. In caso contrario, si possano, ove gli appartamenti sfitti sono in numero consistente, avanzare le proposte di una riduzione dei servizi, ad esempio quelle delle pulizie.

giovedì 15 aprile 2010

Amministratore che non paga i fornitori: bollette non pagate dall'amministratore

Può accadere nella casistica che in un condominio un amministratore per un motivo o per un altro non abbia saldato tutte le fatture relative all'anno contabile di riferimento o le bollette delle utenze, come quella dell'acquedotto. Se ci si trova nella circostanza di un subentro di un nuovo amministratore, al momento del passaggio di consegne, il nuovo amministratore avrà il quadro o meglio dovrà avere il quadro completo della situazione finanziaria del condominio. Le fatture non pagate dovranno pertanto essere segnalate come tali, in quanto se sono rimaste insolute, un motivo ci deve essere, ad esempio, i condomini non hanno versato a tempo debito le relative quote e l'amministratore non è stato in grado di pagarle. Così facendo, non appena le quote arretrate verranno versate, il condominio per mano dunque dell'amministrtore si troverà nella situazione di disponibilità liquida per poter far fronte alle spese arretrate. Se invece ci troviamo di fronte ad un bilancio chiuso in pareggio o che comunque notifichi le fatture come pagate, ma in realtà questo non è avvenuto, allora sarà dovere dell'amministratore risarcire il condominio delle spese che dovrebbe aver sostenuto e che invece non ha fatto. Mi spiego meglio: se a bilancio c'è una bolletta dell'acquedotto, segnata come pagata e le quote condominiali sono state tutte pagate, non vi è motivo alcuno perchè l'amministratore non abbia pagato tale spesa: questo significa inequivocabilmente che l'amminstratore ha "intascato" quei soldi. E' compito quindi del nuovo amministratore fare in modo che tali importi siano restituiti al condominio, anche avvalendosi di ricorsi legali. Questo esempio, tratta una casistica alquanto rara, in cui in malafede, un amministratore riscuote le quote condominiali senza pagare le spese del condominio. Nella realtà odierna, simili situazioni è assai raro incontrarle, ma purtuttavia non è da escludere che si si possa imbattere in spiacevoli simili situazioni.

lunedì 12 aprile 2010

Inquilino moroso in cassa integrazione

Spesso accade di vedere nell'esperienza professionale, casi in cui un inquilino non è in grado di sostenere le spese condominiali a causa della fase di stand by del proprio lavoro, ad esempio a causa della cassa integrazione. In piccoli condomini sopratutto, il caso in cui un condomino, nella fattispecie un inquilino non paga le quote condominiali, si creerà ben presto un buco nel bilancio che vedrà nel giro di un anno appena, il condominio in grave difficoltà. Da una parte sussiste la contemplazione "umana" della situazione dell'inquilino moroso, dall'altra il diritto degli altri di godere dei servizi ed utenze per le quali pagano. E allora, qual è il modo per tamponare il buco che può creare un inquilino moroso? Se si stratta di un inquilino appunto, sarà preseto affidata la competenza del saldo al rispettivo proprietario, come previsto dalla legge: il quale provvederà poi al recupero del credito come meglio crede. Se si tratta di un proprietario invece, su di esso ricade la completa responsabilità di provvedere al pagamento delle rate condominiali. Se questi proprietario dell'appartamento, al momento non ha lavoro e non è in grado di far fronte al pagamento delle spese come gli altri condomini, suggerisco il massimo dialogo tra le unità condominiali; ben venga anche l'attribuzione di eventuali incarichi o lavoretti come controvalore del dovuto da parte dell'inquilino moroso. Non escludo infatti l'eventualità che un condomino in grave difficoltà finanziaria per mancanza di lavoro, che posso provvedere al mantenimento del giardino, alle pulizie, almeno fino a quando non avrà ristabilito la propria attività lavorativa.

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