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martedì 8 giugno 2010

Spese di condominio alte: questione di budget

Come dottore in Scienze statistiche, non posso che applicare l'attitudine alla pianificazione, verifica e mantenimento di un budget, sia che si tratti di una piccola azienda, sia che si tratti di un condominio.
Infatti all'interno di un condominio in sede di assemblea ordinaria, vengono posti sul piatto, servizi, utenze ed eventuali innovazioni.
Vero è che più servizi si esigono, più spese bisogna affrontare. Rientrare entro i limiti del budget preposto, è un'impegno che l'amminstratore deve dimostrare in sede della stessa assemblea, in cui deve fare capire ai condomini che eliminare fondi destinati a riparazioni o spese impreviste, non è la soluzione a quote condominiali più contenute.
Infatti, i fondi destinati a imprevisti, devono essere sempre congrui alla storia del condominio e a quante riparazioni o interventi di ordinaria manutenzione, sono stati fatti in passato.
Trovare il conto del condominio vuoto nel momento in cui è necessario sostituire una pompa dal pozzo acque chiare, o chiamare la disinfestazione per zanzare, topi o scarafaggi, è una situazione quantomai scomoda, sia per l'amminsitratore che dovrà temporeggiare con la ditta in fase di pagamento ( l'intervento sarà pure tempestivo, ma è giusto che sia seguito da un'altrettanto tempestivo pagamento... pena, la perdita di fiducia del fornitore con conseguente e potenziale ritardi in eventuali interventi futuri...).
Ecco perchè è sempre bene che le rate di un condominio sian più dalla parte del "formaggio", ovvero siano sempre un po' più abbondanti di quello che presumibilmente verrà speso.
Rimanere nel budget significherà quindi rendere comprensibile al condominio che le quote hanno una certa entità per garantire un certo servizio.
Inoltre non si trascuri un aspetto fondamentale: proporzionalmente, un piccolo condominio con lo stesso numero di servizi di un condominio grande, avrà quote condominiali più alte rispetto ad un condominio di dimensioni doppie ( in numero di unità immobiliari).
Questo perchè il budget del servizio di pulizia, giardinaggio e manutenzione ascensore, trova una ripartizione più gravosa in un condominio di sei unità rispetto ad uno di dodici.
E' in questa considerazione che va modulato il budget per tali servizi: un condominio più piccolo, verosimilmente non necessiterà di pulizie ogni sette giorni...

lunedì 7 giugno 2010

Rumori molesti in condominio: zoccoli? Attenti al carcere..

Nella vita di condominio, origine di liti, tensioni e incomprensioni tra i condomini è senza dubbio l'immissione di rumori nelle abitazioni dei vicini.
Che cosa si intende per rumori?
Ovvero tutto quanto superi la normale tollerabilità ( art. 844 Codice civile ) e rechi danno, disturbo ai vicini.
Il calpestio di zoccoli ad esempio che proviene dal piano di sopra, fa riferimento all'articolo 659 del Codice Penale, in quanto si configura il reato dal momento che

“è necessario e sufficiente che i rumori prodotti abbiano una potenzialità diffusa verso un numero indeterminato di persone, ancorché non sia richiesto un turbamento della pubblica quiete e, una volta accertata l'idoneità della condotta, sia irrilevante la circostanza che il disturbo risulti avvertito da una o da più persone".(Cass. Pen., sez. I, 10 gennaio 1998, n. 238 - Pres. Gemelli)”

quindi i vicini fracassoni è bene che stiano un po' attenti se non vogliano trovarsi immischiati in un processo per turbamento della quiete di cui ignorino il tutto semplicemente perchè dodati di poca educazione, manifestando questa lacuna con tacchi o zoccoli in legno...
Esemplare è la sentenza di un giudice di Verona, che ha condannato a 1 mese di reclusione una donna per prolungato utilizzo degli zoccoli, malgrado le bonarie richieste da parte degli abitanti del piano inferiore.
Quindi alla luce della sentenza della Cassazione citata qui sopra, è sufficiente che sia anche solo una persona a manifestare di subire il turbamento: una volta accertato, infatti, il reato si configura sia che ad avvertire il rumore molesto sia l'intero condominio, sia che sia solamente un condomino.

Amm. Mancini Dott. Nicola

venerdì 4 giugno 2010

Un condomino chiama idraulico e ne chiede il rimborso al condominio

Tra la casistica che si propone ad un amministratore nello svolgimento della propria attività, vi è anche quella che contempla un caso in cui, per necessità, un condomino chiama di sua iniziativa un idraulico per trovare la causa di un problema allo scarico delle acque chiare, rivelandosi poi un problema legato al deflusso dei liquidi nei pozzetti cucine del condominio.
Alla luce del conto presentatogli dall'idraulico, il condomino una volta verificato che il problema non era legato alle tubazioni di sua proprietà, bensì da una consolidata incrostazione degli scarichi condominiali delle cucine, chiederebbe una compartecipazione nelle spese da parte del condominio.
Vero è che la richiesta appare legittima, dal momento che il problema era a livello condominiale, e come tale, la competenza della spesa. Ma la richiesta di intervento dell'idraulico avanzata di propria iniziativa può essere risarcita dal condominio al condomino che ne ha fatto richiesta?
Dal mio punto di vista, presentatosi il caso così com'è, ritengo che se la segnalazione dello scarico malfunzionante, fosse stata fatta all'amministratore e non all'idraulico di fiducia, probabilmente la prima cosa che l'amministratore avrebbe fatto sarebbe stata quella di una ispezione dei pozzetti cucine, da cui la ditta preposta, con l'apposita sonda, avrebbe trovato il problema e lo avrebbe risolto.
Così in effetti è stato, ma se dunque l'idraulico ora avanza la richiesta di denaro nei confronti del condomino che l'ha chiamato, questi può rivalersi verso il condominio?
Seguendo la dinamica dei fatti, ribadisco che la segnalazione fosse avvenuta nei confronti dell'amministratore, l'intervento dell'idraulico ( che di per sè non ha risolto nulla) non avrebbe avuto ragion d'essere, pertanto il condominio non può ritenersi destinatario di una simile richiesta di risarcimento.

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